Foto del Marocco e delle città imperiali - "Viaggiando con me: Le mie avventure fotografiche"

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Nordafrica
Marocco
Marocco imperiale

Il Marocco, principalmente montuoso, situato ai limiti del Sahara, è ricco di cultura e storia, ma anche di spiagge, paesaggi e architettura. Facilmente raggiungibile dall'Europa, è una terra accogliente e stimolante, ricca di mercati all'aperto diffusi un po' ovunque, dove si vendono tappeti, oggetti artigianali in legno e  gioielli. Il prodotto principale del paese è il cuoio,  che ha la caratteristica di essere morbidissimo. Per visitare il Marocco è necessario fare almeno due viaggi, uno per visitare il Marocco imperiale, un altro per visitare la parte più a sud desertica.
Marrakech, Piazza Jeema El Fna: la piazza più grande e importante della città. E' un crogiuolo della vita marocchina dove si fondono medioevo e modernità, islam e laicità.
Piazza Jeema El Fna. Una delle tante terrazze panoramiche presenti nella piazza, un posto adatto per godersi la splendida vista e per mangiare.
Piazza Jeema El Fna. Al mattino la spianata trabocca di saltimbanchi, astrologi, incantatori di serpenti, venditori d'acqua e di dentiere, tatuatrici all'Haenné. Per una foto a ciascuno di questi personaggi viene richiesta una mancia come fosse un obbligo.
Piazza Jeema El Fna. La sera la confusione raggiunge i massimi ed il protagonista diventa il cibo "da strada". Offerta vastissima anche se i menù si somigliano, posti a sedere sulle panche, tanto fumo e baccano accentuato dai gruppi di suonatori. In pratica, una visita non sarà mai completa se non andate mattina e sera.
Suq di Piazza Jeema El Fna. Adiacente alla caotica piazza Jeema el Fna, il suq appare più silenzioso e pulito, tanti i negozi che vendono qualsiasi tipo di merce: dalle spezie ai vestiti, dalle teiere in argento alle babbucce.
Suq di Piazza Jeema El Fna. Artigiani che lavorano il ferro.
Suq di Piazza Jeema El Fna
Suq di Piazza Jeema El Fna. Tintori al lavoro per tingere tessuti.
Casablanca è l'unica megalopoli marocchina, la più occidentale, la più moderna e industrializzata. Luogo degli affari e dei commerci, sede di banche e società nazionali e internazionali. Dal suo porto passa più della metà del traffico marittimo del Marocco.
La Moschea Koutoubia è il simbolo di Marrakech. Ha il minareto più alto, e si vede da tutta la città. Non è visitabile dai non musulmani.
Casablanca conta più di quattro milioni di abitanti ed è la più grande del Maghreb e la quarta dell'Africa. E' difficile immaginare che nella seconda metà dell'ottocento era solo un piccolo villaggio di poche centinaia di abitanti perlopiù dediti alla pesca.
Il minareto è il più alto al mondo: 210 metri.
Marrakech, Palais El Bahia. Del 19° secolo fu residenza del sultano, si caratterizza per i soffitti in legno, vetrate colorate e stucchi in gesso.
Palais El Bahia.
Palais El Bahia.
Palais El Bahia.
Palais El Bahia.
Fès, città santa del Marocco, è situata nel fondo di una fertile vallata. Interessante la città vecchia, per i suoi monumenti, i suoi mercati e le sue moschee, considerata uno dei centri più attraenti di tutto il mondo islamico.
Fez.
Prevalentemente dedita ai commerci, é sede di industrie conciarie, tessili e alimentari e di lavorazioni artigiane (tappeti, oreficeria, cuoi). La provincia di Fez (17.940 kmq) conta 1.150.000 abitanti. Ricca di acque, e regione fertile e ben coltivata.
Fès. Artigiano all'opera per produrre magnifici piatti in ceramica.
Fès. Fabbrica di mosaici. Ogni pezzo di un mosaico viene prodotto a mano da abili artigiani che poi assemblano i tasselli colorati facendo apprezzare ancora di più i risultati del loro lavoro.
Fès. Con i mosaici si costruiscono splendidi manufatti in ceramica.
Il Suq di Fès, fatto di vie strette e tentacolari, stracolme di merci ammassate su angusti passaggi, trafficati da uomini, carretti e muli.
Situato all'interno delle alte mura della medina storica della città, entrare nei souk di Fez è come fare un salto indietro nel tempo fino al periodo medievale. Le stradine si intrecciano e si dipanano come un labirinto, con negozi e negozi lungo il groviglio di vicoli. Coprendo una delle aree pedonali più grandi del mondo, la cacofonia dei suoni, la miscela di aromi sconosciuti, i colori intensi e la folla gremita di persone stimolano sicuramente i sensi. È normale che i visitatori per la prima volta si sentano piuttosto sopraffatti!
Fez, nella medina la Mosquee et Universite Karaouiyne.
Asini e muli sono i mezzi di trasporto più diffusi per rifornire i negozi della Medina.
La zona delle casbah con i caratteristici saq (mercati coperti assai vivaci e pittoreschi).
Non ci sono veicoli a motore nella Medina, quindi i pedoni devono condividere la strada con le bestie da soma e gli scaricatori che corrono all'impazzata lungo, su e giù, i vicoli acciottolati viscidi e stretti. Sono in missione per portare le loro merci dentro o fuori e i turisti non dovrebbero mai mettersi tra loro e la loro destinazione.
Fès. I tessuti vengono lavorati con macchine arcaiche in maniera molto artigianale.
Fès. Dopo essere entrati aprendo un piccolo portone anonimo ci siamo trovati, a sorpresa, all'interno di un negozio di tessuti.
Le concerie medievali di Fès, dove vengono trattate e colorate pelli di mucca, pecora, cammello e capra per produrre ogni genere di articoli, come borse e scarpe, sono le più antiche del mondo e sono così preziose da essere state classificate come Patrimonio Mondiale dall’Unesco.
Gli operai che vi lavorano, per pochi soldi, sono costretti ad ambienti di lavoro che li espongono a malattie croniche dovute all’uso di prodotti chimici (calce, estratto di corteccia di mimosa, coloranti) che si usano in grande quantità nella preparazione delle pelli.
A Fez, a seconda del modo in cui soffia il vento, potreste sentire l'odore delle concerie prima di vederle. Non si può mancare di visitarne una, per la sua fotogenicità, ma anche perchè ha una storia da raccontare. Fez produce pelletteria e articoli in pelle da generazioni e generazioni.
Il fetore creato dal processo di concia (che include feci e urina di diversi tipi di uccelli e animali) è incredibile. Potete comprare borse, portafogli, zaini, pantaloni, gilet, vestiti. Oppure potreste acquistare una pelle conciata appositamente per voi e creare il vostro pezzo artigianale.
Il miglior modo per visitare le concerie è quello di affidarsi ad un tour organizzato che spiega i vari processi di lavorazione. È anche  possibile farlo da soli. Basta andare nella zona della conceria della città e trovare un negozio con una conceria annessa sul retro. Non si paga per entrare ma verrete condotti da una guida a visitare il negozio di pelletteria per gli eventuali acquisti.
Una volta pronte, le pelli vengono messe stese ad asciugare per essere poi trasformate.
Fès, Palazzo Reale dar el Makhzen. E' un bell'edificio e occupa 80 ettari. L'imponente facciata con le sue sette porte, che simboleggiano i sette giorni della settimana, è alta 24 metri. Sfortunatamente, il palazzo non è aperto al pubblico, ma vale la pena di vedere la splendida struttura dall'esterno.
Fès, Palazzo Reale dar el Makhzen. L'edificio è situato nella Kasbah in uno dei punti più alti della città, con vista sulla Medina e sullo Stretto di Gibilterra. Le porte sono ben sette di bronzo con decorazioni dorate e colonne di marmo.

Fès, Palazzo Reale dar el Makhzen. Straordinaria la facciata costituita da minuscoli mosaici colorati.
Meknes, Mausoleo di Moulay Ismail. Questo luogo spirituale e di riposo del Sultano Moulay Ismail è uno dei pochi siti sacri in Marocco aperto ai non musulmani. Sebbene sia un edificio anonimo dall'esterno, la serenità della serie di cortili giallo pallido che conducono alla tomba è in contrasto con il regno turbolento e crudele di Ismail mentre era vivo.
Meknès
Meknès, tra le città imperiali più belle e potenti del Marocco, fu voluta per volontà del sultano Moulay Ismail che la fondò nel 17° secolo. Di stile ispano-moresco è cinta da 40 km di mura al cui interno si ergono imponenti monumenti a testimonianza del suo passato glorioso. La maestosa porta di Bab Mansour, decorata con maioliche verdi, preziose iscrizioni, mosaici e stupende colonne di marmo, provenienti dal sito archeologico di Volubilis, è il più famoso accesso alla medina.
Meknes, Mausoleo Moulay Ismail. L'accesso alla tomba non è consentito ai non musulmani.
Il Museo di Moulay è una tomba e una moschea.
Moulay Ismail la storia
Fu  un sultano alaouita che nel 1672 fece di Meknes la capitale del suo impero, Moulay Ismail, che rimase 55 anni al comando del Marocco, costruendo il palazzo imperiale circondato da una lunghissima cinta muraria con all'interno altri palazzi di pregio, moschee, granai, scuderie, giardini. E per realizzare il progetto di Meknes saccheggiò la vicina Volubilis romana e financo Marrakech. Per costruire questa città impiegò schiavi cristiani e prigionieri delle tribù berbere. Il regno di Mounlay Ismail fu stabile grazie alle sue efferatezze, e per assicurarsi che la grandezza della sua ultima dimora equivalesse a quella della città in cui passò la maggior parte della sua vita, costruì il suo mausoleo ancora in vita. Alla tomba che contiene i resti del sultano, ci si avvicina attraverso una serie di cortili dipinti di giallo tenue. Solo i musulmani possono entrare nella tomba stessa, ma la sua anticamera è una delizia di colonne di marmo e archi, le pareti decorate in intonaco finemente intagliato e risplendenti con splendide piastrelle di zellij e boiserie dipinte a smalto. Come segno di rispetto vi viene richiesto di togliere le scarpe prima di entrare, ma la sensazione dei tuoi piedi sulle stuoie di erba che coprono il pavimento fa parte della sensazione di tranquillità che vi è nell'edificio. La severa osservanza del tiranno del rituale islamico ortodosso è stato visto con notevole favore dal popolo marocchino, e molti di loro considerano il Mausoleo un luogo di pellegrinaggio per garantire salute, benessere e fortuna.
Ma nonostante la sua ossessione per la creazione della "Versailles del Marocco", Moulay Ismail, non ha mai avuto successo nel rendere Meknes la grande città imperiale delle sue aspirazioni. La sua scomparsa segnò l'inizio della fine di Meknes come prima città del paese, e in meno di 30 anni suo nipote, Mohammed III, aveva trasferito la capitale del regno a Marrakech .
Rabat, Palazzo Reale. Il Re del Marocco, si reca per svolgere il suo lavoro, ma non ci abita.
Il Palazzo reale si trova a circa 200 metri dalla porta Bab er Rua e copre una grande area di Rabat tanto da sembrare quasi un’altra piccola città. Per la visita è necessario attraversare a piedi o in macchina la volta d’ingresso nel mechounar e poi spingersi in fondo per visitare il Palazzo Moderno, gli uffici del Ministero affari religiosi, l’ufficio del Primo ministro e i meravigliosi giardini.
In questa grande area ci sono circa 2000 residenti che lavorano per il governo.
All’interno anche una moschea dalla quale il re guida la preghiera alcuni venerdì di festa.
Rabat, Moschea Ahl Fas, dove il Re del Marocco, a volte, guida la preghiera del venerdi.
Rabat, necropoli di Chellah. Cellah conserva le vestigia di una città romana. Dopo uno stato di abbandono di secoli, i Merinidi la scelsero per edificarvi la loro necropoli.
Rabat, necropoli di Chellah.
Rabat, spianata Torre di Hassan. I pilastri sono i resti di una incompiuta: quella di una immensa moschea, che doveva essere la più grande dell'Islam, mai costruita.
Torre di Hassan, è il minareto della moschea rimasta incompleta, iniziata per ordine del sultano Yacoub al-Mansour, la torre doveva essere la più grande del mondo assieme alla adiacente moschea, ma i lavori si interruppero alla sua morte nel 1199.
Ingresso alla spianata della Torre di Hassan.
Moschea di Mohamed V.
Moschea di Mohamed V.
Rabat, Mausoleo di Mohamed V.
Rabat,Tramonto dalla Kasbah Oudaya.
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