Vicenza la città dei maggiori capolavori di Palladio - "Viaggiando con me: Le mie avventure fotografiche"

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Italia
Vicenza
La città di Palladio
Vicenza è una delle perle della regione Veneto. E' qui che Il famoso architetto Andrea Palladio progettò e costruì la maggior parte dei suoi capolavori tanto che ad oggi la città rientra nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Vicenza insomma suscita curiosità ed è particolarmente adatta ai visitatori amanti dell’arte. Vedere per la prima volta il suo centro storico fa rimanere incantati dalla magnificenza della Basilica Palladiana che domina Piazza dei Signori. Tutto attorno si stagliano poi i palazzi d’epoca, anch'essi eredità del genio rinascimentale. Diversi sono gli stili che caratterizzano la città, passando dal romanico, al barocco fino al neoclassico: c'è tanto materiale architettonico e bellezze artistiche per gli appassionati. A cominciare dal Teatro Olimpico, primo esempio di teatro stabile coperto d’epoca moderna. Sono comunque tanti i punti d'interesse che c'è l'imbarazzo della scelta. Ogni tanto potrete immergervi nel completo relax  in uno dei tanti parchi, anche di valenza storica, come Campo Marzo e i Giardini Salvi.
Torrione di Porta Castello. Eretto nel XII secolo all'ingresso ovest del centro storico della città di Vicenza, poi successivamente abbattuto e ricostruito nel 1343, fece parte della cinta muraria del Castello circondato da un fossato.
Piazza del Castello, dove sono situati il Palazzo Piovini e l'inconpiuto palazzo Porto, di Vincenzo Scamozzi su disegno di Palladio (fine sec. XVI).
Palazzo Piovini, innalzato dalla omonima famiglia (1656-58), oggi grande magazzino.
Palazzo Porto in piazza Castello, noto anche come Porto Breganze, è un palazzo nobiliare di Vicenza progettato nel 1571 circa per Alessandro Porto, attribuito ad Andrea Palladio e rimasto incompiuto. È uno dei due palazzi ideati da Palladio in città per la famiglia dei Porto. Alla sinistra del frammento è chiaramente visibile la vecchia casa quattrocentesca della famiglia Porto, che era destinata ad essere progressivamente demolita con l'avanzare del cantiere del nuovo palazzo, cosa che evidentemente non avvenne a causa della prudenza del committente Alessandro Porto. Nel 1994 è stato inserito dall'UNESCO, assieme alle altre architetture palladiane della città, nella lista dei patrimoni dell'umanità.
Sopra ogni finestra, un fregio a ghirlanda di frutta riempie lo spazio tra i capitelli, particolare difficilmente previsto nel progetto di Palladio che amava la semplicità.
La Cattedrale di Santa Maria Annunciata che si erge in Piazza Duomo, è la chiesa più importante di Vicenza. L'edificio fu eretto in epoca paleocristiana ma subì varie ricostruzioni nei secoli successivi. La facciata è gotica e attribuita a Domenico da Venezia (XVI secolo). Come è accaduto spesso, dopo una distruzione viene chiamato il Palladio per intervenire su strutture già edificate da altri. Infatti al Palladio venne chiesto di progettare la cupola e il portale laterale di settentrione, dichiarati nel 1994 Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, la Cattedrale è stata dichiarata monumento nazionale.
Interno della Cattedrale di Santa Maria Annunciata in stile gotico, con unica navata.
Nella Cappella dei Santi Giacomo e Antonio Abate vi è la “Dormitio Virginis” (1366). Il polittico della Cattedrale vicentina fu commissionato a Lorenzo Veneziano da Tommaso Proti nel 1366 per l’altare dedicato a San Giacomo, collocato lungo la parete destra della Cattedrale.di Vicenza. Al centro la Dormitio Virginis con i committenti Tommaso e Giampietro Proti in atteggiamento di oranti, la Crocifissione tra Santa Caterina e Sant’Elena in sommità, e lateralmente una teoria di 12 Santi. Nella parte bassa sono figurati 12 Santi con al centro l’Adorazione dei Magi.
Basilica Palladiana. La Basilica palladiana è l’edificio simbolo di Vicenza. Famosa per il loggiato a serliane, progettato dal grande architetto Andrea Palladio, che circonda il medievale Palazzo della Ragione, è stata inserita dall'Unesco nella lista dei beni patrimonio dell’umanità nel 1994. Qui la Basilica è vista dal versante della Piazza delle Erbe, dove lavorano numerose bancarelle.
La Basilica di Vicenza e la sua storia.
Il nome "Basilica" la diede lo stesso Palladio quale riproposizione dell’edificio pubblico per eccellenza dell’antica Roma. La Basilica, infatti, deriva dall'architettura romana, sostanzialmente di forma rettangolare con navata centrale affiancata da altre minori e divise da colonne che fungono da pilastri. Un tempo, la Basilica, detta anche Palazzo della Ragione, era sede delle magistrature pubbliche vicentine, mentre al pian terreno erano attivi un gruppo di botteghe. Oggi la Basilica ha tre spazi indipendenti e adibita a mostre d'architettura ed arte.
Il tetto ha la forma di carena di nave rovesciata, ricoperta da lastre di rame, in ispirazione a quella realizzata nel 1306 per il Palazzo della Ragione di Padova. Ma dopo due anni dalla fine dei lavori di modifica del palazzo ad opera di Tommaso Formenton, durati dal 1481 al 1494, crolla la parte sud-ovest, e per quarant'anni i vicentini hanno dibattuto su come ricostruire il palazzo. Vennero chiamati a proporre progetti i migliori architetti, ma alla fine, nel marzo del 1546, il Consiglio cittadino approva il progetto di un architetto locale, nonché poco conosciuto: il trentottenne Andrea Palladio, segnando la sua definitiva affermazione professionale. Furono i nobili Gerolamo Chiericati e Alvise Valmarana, a dare la spinta decisiva all'approvazione del progetto di Palladio, gli stessi nobili divennero i suoi committenti per i propri palazzi di famiglia (Palazzo Chiericati e Palazzo Valmarana).
Palladio ha lavorato su una struttura quattrocentesca preesistente, applicando su di essa un loggiato a "serliane", ovvero, affiancando a ciascuna apertura ad arco due altre aperture più piccole formate da architravi. L’attuazione dell’opera, comunque, si protrasse per oltre un sessantennio, ben oltre la morte dell’autore. Infatti, nel 1561 non risultava ancora concluso tutto l’ordine inferiore (erano però già completate le nove arcate aperte sulla piazza maggiore) e solo dal 1564 si cominciava l’edificazione di quello superiore, protrattasi fino al 1597. L’edificio fu danneggiato dal bombardamento del 1945, e successivamente restaurato con un improprio utilizzo del cemento armato per la ricostruzione della volta a carena di nave, originariamente in legno.
All'interno delle colonne della Basilica è stato costituito un museo del gioiello. Qui appare evidente cosa si intende per loggiato a serliane. Per rinforzare la struttura, Palladio ha aggiunto un arco, e a ciascun lato ha posizionato altre due colonne.
Piazza dei Signori, cuore e salotto della città. A destra è visibile il lato sinistro della Basilica palladiana e anche la torre detta dei Bissari (XII secolo), alta 82 m, il cui pinnacolo è del 1444.
Il Palazzo del Monte di Pietà è il complesso monumentale più antico della Piazza dei Signori di Vicenza. Il palazzo fu costruito comprendendo edifici preesistenti ed ha nel mezzo la trecentesca Chiesa di San Vincenzo. Proprio la chiesa fu sede del Banco dei Pegni che divenne proprietà del Monte, al fine di combattere l'usura dilagante in città. Al piano terreno vi sono negozi, mentre ai piani superiori ci sono uffici e abitazioni.
Il palazzo del Capitaniato,  è un palazzo di Andrea Palladio che si affaccia sulla Piazza dei Signori. E' attualmente  sede del consiglio comunale cittadino. Il palazzo fu progettato nel 1565 e costruito dal 1571 al 1572. Palladio decise in questo caso di giocare con il contrasto utilizzando mattoni rossi privi d'intonacatura che risaltano sia sul bianco degli stucchi, sia sul bianco della pietra della Basilica Palladiana che troneggia di fronte.
Palazzo del Capitanato. Le decorazioni sono di Lorenzo Rubini. Dettaglio che rappresenta le armi dei vinti della battaglia di Lepanto del 1571.
Fregi del portale laterale, con l'indicazione di Andrea Palladio architetto.
Delimitano la piazza le due colonne di epoche diverse: la prima risale al 1473 e alla sommità presenta il leone alato simbolo della Repubblica di Venezia. Un secolo più tardi fu affiancata da quella con il Cristo Redentore, che regge nella sua mano il mondo.
Omaggio all'artista Neri Pozza (1912-1988), scrittore ed editore, personaggio di spicco della cultura vicentina e veneta nel secolo scorso. All'artista è stato dedicato un busto in bronzo, posizionato a ponte San Paolo: l'opera è stata realizzata da Nereo Quagliato e donato alla città dalla Banca Popolare di Vicenza.
Ponte San Michele, al quale si arriva dalla Piazza dei Signori. E’ l’unico ponte costruito su modello dei ponti veneziani: il progetto infatti fu eseguito nel seicento da due veneziani, Tommaso e Francesco Contini, con il padre che ha lavorato nel cantiere del ponte di Rialto a Venezia. L’ arcata ha un bel parapetto a colonne. L’acqua del fiume Retrone scorre tra gli argini ricchi di vegetazione. Tutt'intorno, vecchie case si affacciano sul fiume con i fiori sui balconi.
Museo Civico di Palazzo Chiericati. Il palazzo, progettato nel 1550 per Girolamo Chiericati, è uno dei massimi capolavori di Andrea Palladio. Impreziosito da affreschi e stucchi, e arricchito da una delle più prestigiose raccolte civiche europee, per l’eccezionale importanza culturale Palazzo Chiericati è Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO.
Ingresso al Teatro Olimpico. Il Teatro Olimpico è un teatro progettato dall'architetto rinascimentale Andrea Palladio nel 1580 e terminato da Vincenzo Scamozzi, il più importante architetto vicentino dopo la morte del maestro. È il primo e più antico teatro stabile coperto dell'epoca moderna.[La statua è invece dedicata a Fedele Lampertico, deputato al Parlamento Italiano dal 1866 e nel 1873 fu nominato Senatore del Regno. Noto per gli studi di economia e di statistica.
Monumento dedicato alla maternità, all’interno del Giardino della Vittoria davanti alla Basilica di Monte Berico.
Il Santuario della Madonna di Monte Berico è un luogo di culto cattolico di Vicenza, situato a 124 metri s.l.m., sulla sommità dell'omonimo colle che domina la città. È il risultato dell'integrazione di due chiese: la prima quattrocentesca in stile gotico, la seconda, della seconda metà del Seicento, è una basilica in forme barocche. Nel maggio del 1904 papa Pio X l'ha elevata al rango di basilica minore.
Le apparizioni della Madonna, la storia.
La costruzione della prima chiesa sopra il Monte Berico è, secondo la tradizione, collegata a due apparizioni della Madonna cui avrebbe assistito una contadina di Sovizzo di nome Vincenza Pasini, rispettivamente nel 1426 e nel 1428, anni devastati da una grave epidemia di peste; in queste apparizioni la Madonna avrebbe chiesto la costruzione di una chiesa a lei dedicata. Effettivamente le cronache del tempo sono concordi nel riferire che, dopo che il Comune ebbe adempiuto a questo invito, un iniziale vano rettangolare costruito in soli tre mesi, quell'episodio di peste cessò. L'altare con l'immagine della Madonna era addossato alla parete, nel punto in cui si riteneva fossero avvenute le apparizioni e dove ancor oggi si venera la sacra immagine.

Altare maggiore. Sulla parete di fondo, in alto, una grande vetrata centrale raffigura l’apparizione della Vergine sul monte. Una grande scritta in latino sottostante e incorniciata recita “Adorabimus in loco ubi steterunt pedes eius" (La adoreremo nel luogo dove si posarono i suoi piedi). Sotto, si trovano l'altare e la nicchia della Madonna.
Di particolare valore religioso è la “Statua della Madonna”, una scultura in pietra dei Berici colorata, posta sopra l’altare maggiore, nel luogo santificato dai piedi della Madonna, secondo la tradizione. La scultura fu eseguita nel 1428-30 da Nicolò da Venezia. La statua è definita iconograficamente quale Madre della Misericordia o Madonna del manto. Essa rappresenta infatti Maria come madre di tutti i figli di Dio che trovano protezione sotto il suo mantello.
Davanti all'altare maggiore, sopra le arcate, sta una grande tela del pittore veneziano Giulio Carpioni (XVII secolo) commissionato dall'Ordine vicentino dei Mercanti dopo una grave carestia: la Madonna che appare al podestà Francesco Grimani. Si tratta di un'allegoria della città di Vicenza, la donna in vesti dorate del gruppo di destra, che è posta ai piedi della Vergine di Monte Berico in atteggiamento di devozione e riconoscenza.
La cupola.
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