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Isola dell'Asinara, un ecosistema da salvaguardare.
L'Isola dell'Asinara è una delle isole più affascinanti e incontaminate della Sardegna, situata nel nord-ovest dell'isola, nel Mar di Sardegna, al largo della costa di Porto Torres. Con una superficie di circa 51 km², in gran parte montuosa e coperta della macchia mediterranea, l'isola è famosa per la sua natura selvaggia, la fauna unica, le spiagge incontaminate e la sua storia che va dalla sua funzione penitenziaria alla sua trasformazione in parco nazionale. La sua popolazione è rappresentata esclusivamente dal personale che gestisce l'isola, e i turisti dovranno rispettare l'ecosistema portandosi dietro eventuali rifiuti. Ricchissima di avifauna e di ittiofauna, sono presenti allo stato brado molti asinelli bianchi. Grazie alla permanenza del carcere di massima sicurezza nell'ultimo secolo, l'Asinara è ad oggi una delle isole maggiori del mar Mediterraneo in cui vi è stato minore sfruttamento e consumo di territorio. Si arriva partendo da Stintino con un traghetto e si può visitare l'isola con mezzi pubblici o a bordo di un trenino elettrico con la guida (uno dei tanti ragazzi facenti parte di una cooperativa) che vi spiegherà la storia dell'isola, del suo carcere, mostrandovi le sue bellezze selvagge e ancora intatte.
La storia dell'isola dell'Asinara
L'Isola dell'Asinara ha una lunga e interessante storia che ha visto l'isola passare attraverso diverse fasi di utilizzo umano. L'isola fu abitata fin dall'antichità, ma la sua popolazione era ridotta. Fu utilizzata soprattutto per la pastorizia e come punto di riferimento per i naviganti. Durante il Medioevo, l'isola non era densamente popolata, ma veniva comunque utilizzata per attività agricole e pastorali.
Una delle fasi più significative della storia dell'Isola dell'Asinara è stata la sua destinazione a carcere di massima sicurezza. Dal 1900 al 1997, l'isola ospitò un penitenziario di alta sicurezza, dove venivano detenuti criminali di particolare pericolosità, tra cui alcuni membri della Mafia e terroristi. L'isola fu quindi un luogo inaccessibile al pubblico, ma mantenne una grande importanza nella storia sociale e politica italiana. Durante questo periodo, vennero costruiti numerosi edifici e strutture, tra cui fortificazioni e caserme.
Dopo la chiusura del penitenziario, nel 1997 l'isola è stata dichiarata Parco Nazionale dell'Asinara. Oggi è una riserva naturale protetta, dove la fauna e la flora sono tutelate e l'accesso ai visitatori è regolato per proteggere l'ambiente naturale. L'isola è ora una delle destinazioni più interessanti per chi cerca un'esperienza a contatto con la natura e la storia.
Fornelli.
Giardini che si affacciano sull'ingresso principale, realizzati tra il 1980 e il 1981 dai detenuti.
L'accesso all'isola dell'Asinara e cosa fare
L'Isola dell'Asinara è accessibile solo via mare, ed è possibile raggiungerla da Porto Torres (il porto principale della Sardegna settentrionale) con traghetti e aliscafi. I traghetti partono regolarmente durante la stagione turistica (da aprile a ottobre), mentre durante l'inverno le corse sono meno frequenti. L'Isola dell'Asinara è una meta ideale per chi ama le escursioni e le attività all'aperto. Una volta sull'isola, i visitatori possono esplorare autonomamente solo alcune aree, mentre per altre zone è necessario partecipare a escursioni organizzate.
È possibile partecipare a tour guidati che permettono di scoprire la storia, la fauna e la flora dell'isola. Ci sono diverse escursioni a piedi, in jeep o in bicicletta, che portano i visitatori alla scoperta dei luoghi più remoti e suggestivi dell'isola.
Durante le escursioni, è possibile visitare le strutture storiche, come il lazzaretto, le vecchie carceri e le fortificazioni costruite durante il periodo penitenziario. L'isola ha anche un museo che racconta la sua storia.
Le acque cristalline che circondano l'isola sono ideali per praticare snorkeling e immersioni subacquee. L'area marina protetta offre una grande varietà di vita marina, tra cui pesci, coralli e alghe.
È possibile noleggiare canoe o kayak per esplorare la costa dell'isola, una modalità tranquilla e panoramica per scoprire angoli nascosti e baie isolati.
Non solo asinelli, ma anche cavalli che vivono allo stato brado.
L'Asinara è una terra selvaggia dal fascino Mediterraneo: basse montagne dall’aspetto unico, pochi alberi, molta vegetazione a basso fusto.
Piante di Euphorbia dendroides: è una essenza tipica della macchia mediterranea. Prospera in ambienti litoranei aridi e soprattutto calcarei. Le foglie variano di colore dal verde al rossiccio, e sono disposte nella parte superiore dei rami dove rimangono dalle prime piogge autunnali sino all'inizio dell'estate, epoca in cui si colorano di rosso e quindi cadono.
La vegetazione dell'isola condizionata dall'ambiente
La vegetazione dell'isola dell'Asinara si presenta coerente con le condizioni generali determinate sia dalla morfologia del territorio, sia dalla particolare idrografia dell'isola ed infine dal clima. Troviamo vegetazione tipica delle zone mediterranee, con macchia mediterranea del tipo sempre verde come lentischi e l'euforbia, ma anche piante come olivo, mirto e ginepro. Sono quasi del tutto assenti formazioni boschive a fusto se si escludono le aree più interne dell'isola che presentano anche foreste di leccio.Asinelli albini che vivono allo stato brado nell'isola. Sono una razza che esiste solo all'Asinara, con tutte le caratteristiche dell'albinismo: pelo candido, vista scarsa, difficoltà a sopportare la luce, e tante altre che ne renderebbero difficoltosa la sopravvivenza se non fossero protetti nel parco Naturale.
La fauna dell'Asinara ha specie in pericolo di estinzione
L'isola ospita una grande varietà di specie animali, alcune delle quali sono endemiche o in pericolo di estinzione. Ci sono gli Asinelli bianchi, una delle specie più iconiche dell'isola, gli asinelli bianchi sono una razza autoctona che vive liberamente sull'isola. Sono facilmente riconoscibili per il loro manto bianco e sono diventati uno dei simboli dell'isola.
Si trovano i Cervi sardi, una sottospecie particolare di cervo che vive solo sull'isola. L'isola ospita anche alcune foche monache (in pericolo di estinzione), sebbene siano difficili da avvistare. Infine l'isola è un importante punto di sosta per numerose specie di uccelli migratori.
Cala Tramariglio.
La sede della Farmasinara: il frutto di un sogno di un gruppo di ricercatori diventato realtà, con un progetto di studio e lavorazione delle piante spontanee che crescono nell'isola-parco e che sono trasformate in prodotti per la cura del corpo.
La Torre aragonese di Cala d'Oliva, costruita in epoca spagnola tra il 1535 e il 1578, fu successivamente, gravemente danneggiata dai francesi, ma poi ristrutturata più volte e adattata alle necessità del momento.
Il borgo di Cala d'Oliva il cui nome deriva dalle piante di olivastro della zona. A Cala d'Oliva si trova il porticciolo, uno dei principali approdi dell'Asinara insieme a Cala Reale e a Fornelli. Qui sorge il paese, l'unico centro abitato dell'isola. In origine era un borgo di pescatori che, nell'epoca del carcere, divenne luogo dove risiedeva la comunità delle guardie carcerarie e delle loro famiglie.
Il cimitero di Cala d'Oliva che raccoglie i resti degli antenati di Stintino.
Il Carcere-Bunker di Cala d'Oliva, realizzato all’inizio del Novecento e successivamente ristrutturato e ampliato più volte. E' visitabile gratuitamente e troverete un piccolo museo, testimonianza di un ex carcere di massima sicurezza che ospitò anche Totò Riina.
Palazzo di Cala Reale. Costruito alla fine dell'Ottocento, è oggi sede del Parco e del Ministero dell'Ambiente. È stata la residenza estiva dei reali di Savoia durante le loro permanenze sull'isola. Lo schema urbanistico del complesso di palazzo reale e di grande prestigio e segue precise regole di simmetria: la scalinata e l'ingresso del palazzo sono perfettamente allineati con il molo di attracco del porticciolo, di cui sono il naturale proseguimento.