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Sarnath
Sarnath e il primo sermone di Buddha
Sarnath ha uno dei siti archeologici e religiosi più importanti dell'India, situato a circa 10 chilometri a nord-est di Varanasi, nello stato dell'Uttar Pradesh. È celebre per essere il luogo dove il Buddha tenne il suo primo sermone dopo l'illuminazione a Bodh Gaya. Il Buddha venne a Sarnath per insegnare le Quattro Nobili Verità ai suoi primi cinque discepoli. Sacro per i buddhisti, ma anche significativo per i jainisti.
Sarnath-Mulgandha-kuti-Vihar
La pace circonda il monastero di Mulgandha kuti Vihar
Mulgandha kuti Vihar è il tempio buddista più importante di Sarnath, e si trova non lontano dal sito archeologico. Fu costruito nel 1931 da Angarika Dharmapala ed è gestito dalla Mahabodhi Society (società per la promozione del buddhismo). All'interno vi sono degli splendidi affreschi che ricoprono le pareti e raffigurano l'intera vita di Buddha. Molto bella la statua dorata del Buddha che dà i primi sermoni a 5 discepoli. Il tempio è circondato da un bellissimo giardino dove ci si può sedere per ore e sentire l'atmosfera positiva.

La statua dorata del Buddha su una piattaforma di marmo.

Gli affreschi straordinari nel Mulgandha Kuti Vihar.
Gli affreschi nel Mulgandha Kuti Vihar a Sarnath sono tra le espressioni artistiche buddhiste più moderne e suggestive dell’India. Si tratta di dipinti del XX secolo del celebre artista giapponese Kosetsu Nosu e della sua equipe, che operò su invito della Maha Bodhi Society. I dipinti Illustrano episodi della vita del Buddha, dal concepimento alla nascita, l’illuminazione, i sermoni e il nirvana. Lo stile è una fusione tra arte giapponese e tradizione buddhista indiana, con toni delicati, colori tenui e grande spiritualità nei volti e nei gesti. Il tempio è moderno, costruito nel 1931 accanto al sito dove si ritiene sorgesse l’antico Mulgandha Kuti, il luogo in cui il Buddha soggiornava a Sarnath. Questi affreschi non sono solo decorativi: sono narrativi e meditativi, pensati per guidare il pellegrino nel racconto visivo del Dharma.


La scena della morte di Buddha a Kushinagar. È sdraiato sul suo letto, davanti a lui ci sono i discepoli in lutto.

Il sito archeologico di Sarnath
Sarnath è il luogo dove ebbe inizio il buddhismo come una delle principali religioni del mondo. Divenne un importante centro di insegnamento e si costruirono monasteri buddhisti durante i secoli successivi. L'evento chiave di tutto questo è stato quando il Buddha, dopo aver raggiunto l’illuminazione a Bodh Gaya in Bihar, tenne il suo primo discorso, riunì i suoi primi discepoli e presentò al mondo il suo insegnamento di pace che aveva scoperto. Lo fece in un bosco pieno di cervi, appena fuori Banaras, in un luogo chiamato Mrigadaya (oggi Sarnath). E' qui che Buddha svelò le Quattro Nobili Verità, corrispondenti alla "Ruota del Dharma": 1) la sofferenza; 2) la sofferenza è causata dal desiderio; 3) Possiamo porre fine alla sofferenza eliminando il desiderio e la passione, poiché tutto ciò che desideriamo è impermanente e mutevole; 4) Possiamo liberarci dal desiderio seguendo un percorso metodico. Perciò egli ha prescritto un ottuplice sentiero per porre fine alla sofferenza e giungere all’illuminazione e al nirvana.
Poi, nel 1194 d.C., il conquistatore musulmano Qutubuddin Aibak rase al suolo Sarnath, e sotto i suoi detriti rimasero sepolte preziose rovine. La città venne riscoperta nuovamente da un archeologo inglese nel 1834.


Le incisioni sulla superficie dello Stupa sono in parte ben conservate e mostrano raffinata arte indiana. Lungo la fascia inferiore si trovano intricati motivi a fiori di loto, rosette, e tralci stilizzati.
Lo stupa Dhamek, costruito nel luogo dove Buddha espose il primo sutra ai cinque asceti. Con i suoi 30 metri di diametro e 35 di altezza, questa torre simboleggia la ruota del Dharma, ovvero il ciclo delle reincarnazioni.
Lo stupa di Dhamekh e la ruota della legge
Dopo circa duecento anni dall’illuminazione del Buddha, un'altra figura importante entrò nella storia del buddhismo: il grande imperatore Maurya Ashoka. Dopo avere intrapreso una guerra sanguinosa come quella di Kalinga del 261 a.C., l'imperatore fu impressionato dalla devastazione e dalla perdita di vite umane, e iniziò un cammino significativo abiurando la violenza della guerra e adottando una dottrina che porta benessere per il popolo, promuovendo il buddhismo in tutta l’Asia antica. Ashoka intraprese un pellegrinaggio in tutti i luoghi legati al buddhismo e fece costruire pilastri e stupa per commemorare il Buddha e diffondere i suoi insegnamenti.
Grazie alla sacralità del sito, Sarnath divenne rapidamente uno dei principali luoghi di pellegrinaggio buddhista. Le rovine che si possono vedere oggi a Sarnath risalgono all’epoca di Ashoka fino al XII secolo d.C. Gli scavi fecero emergere reliquie funebri, oggetti in oro e pietre preziose, e infine lo stupa più grande di Sarnath, proprio al confine del parco dei cervi, il luogo dove Buddha tenne il suo primo sermone. E’ il Dhamekh stupa, il cui nome pare essere una forma distorta della parola “dharmacakra”, che vuol dire “girare la ruota del Dhrama”, ovvero la ruota della legge che simboleggia il samsara (il mondo), il cerchio eterno dell'esistenza che va sempre avanti, con la vita dopo la vita, attraverso il desiderio. Questo stupa, del VI° secolo, è una torre cilindrica di 30 metri di diametro e di 35 in altezza con il tronco decorato da motivi floreali di epoca Gupta, geometrici e di figure umane e otto nicchie che forse conservavano le immagini di Buddha.

Vi sono anche parecchi frammenti noti come pilastri di Ashoka, senza che siano state recuperate scritte.

Il Museo Archeologico di Sarnath: uno scrigno di opere d'arte.
Il museo ospita straordinari esempi di scultura antica, difficili da trovare altrove. Dopo il sito archeologico non potete mancare la visita a questo museo.


Il Leone di Ashoka: simbolo di integrazione culturale.
Appena entrati nel museo appare subito l'attrazione principale: la scultura antica più conosciuta in India, e deve semplicemente essere vista per crederci. Inizialmente, il Leone di Ashoka rappresentava il potere e il dominio dell'Impero Maurya, ma dopo la conversione dell'imperatore Ashoka al buddhismo, il suo significato si è evoluto per simboleggiare pace, giustizia, e armonia tra diverse culture e religioni all'interno dell'impero. Scolpita in un unico blocco di arenaria e alta 2,31 m, questa magnifica scultura di arte Maurya (il periodo della storia dell'India fra il 322 ed il 185 a.C.) ha quattro leoni in piedi, schiena contro schiena, simboleggiano il potere, il coraggio, l'orgoglio e fiducia. Il capitello un tempo era posizionato sopra un pilastro di Ashoka. I resti del pilastro sono ancora visibili nel sito archeologico. I quattro leoni sono rappresentati con stupendo realismo, l'artigianato è sbalorditivo.
Alla base si trova un vaso a forma di campana ricoperto da foglie di loto rovesciate. Sopra c'è un tamburo rotondo con quattro animali scolpiti: un elefante, un toro, un cavallo e un leone, ciascuno separato da una ruota (dharmachakra). I quattro animali sul tamburo indicano gli eventi della vita del Buddha. Il cavallo rappresenta il cavallo usato dal Buddha quando lasciò la vita principesca; l'elefante il sogno della regina Maya; il leone simboleggia l'illuminazione di Buddha; il toro è il mese di nascita di Buddha. Gli animali sembrano muoversi in senso orario, sono scolpiti in altorilievo.
Nell'India moderna, i quattro leoni sono un'immagine iconica, che si trova su tutti i documenti governativi, monete, banconote e passaporti. È stato adottato come emblema ufficiale dell'India dopo l'indipendenza nel 1950.

Buddha in posizione di predicazione (Dharmchakrapravartan Mudra) – V secolo d.C.
Il Buddha più bello del museo
Questo Buddha è un capolavoro dell'età dell'oro dell'arte indiana. Il Buddha è seduto a gambe incrociate nell'atteggiamento di predicare il primo sermone a Sarnath. L'aureola sul retro è scolpita con una coppia di figure celestiali ai lati, che tengono un vassoio di fiori nella mano sinistra. La testa del Buddha è caratterizzata da corti riccioli a spirale rivolti verso destra, una protuberanza sulla sommità della testa, orecchie allungate e occhi socchiusi. La lastra situata dietro al Buddha, è decorata con un motivo floreale a spirale simile a quello che appare sull'aureola. Due teste di coccodrillo (makara), che emergono dal fogliame, sormontano entrambe le estremità della barra orizzontale. Il piedistallo della scultura raffigura una ruota sul trono al centro, con un cervo accovacciato su entrambi i lati. La ruota simboleggia la "ruota della legge buddista" che Gautama Buddha fece girare a Sarnath, mentre il cervo indica il parco dei cervi (mrigadava) dove fu predicato il suo primo sermone. Lo spazio rimanente è occupato da sette esseri umani seduti su entrambi i lati, con le mani giunte davanti al petto, e la testa con rasatura circolare tipica degli ordini religiosi. Queste figure umane che indossano l'abito monastico sono cinque monaci, mentre le figure rimanenti, una donna e il suo bambino sul lato sinistro, sembrano essere i donatori della scultura. Nella figura, il Signore Buddha appare divino, spiritualmente illuminato e un essere sovrumano. Inoltre, la modellazione della figura suggerisce che il maestro sia in uno stato di beatitudine.


L'immagine incompiuta di Shiva che uccide il demone Andhaka (12° secolo d.C.) è stata trovata tra le macerie del Monastero IV di Sarnath.

Tara, Sarnath – 11° secolo d.C.
L'ombrello, originariamente era sostenuto da un'asta recante un'iscrizione che descriveva l'immagine del bodhisattva, meravigliosamente intagliato con simboli di buon auspicio ed è conservato nell'angolo della sala principale.

Buddha in Abhaya Mudra. Sarnath – V secolo d.C.
Divinità femminili, fra demoni e santi
La più conosciuta fra le divinità femminili, venerate perché divinità o perché emanazione (shakti) di uno dei vari esseri illuminati, è Tara (tib.: Dolma) che è chiaro esempio della gran madre e come tale viene vista come incarnazione della misericordia e della protezione. Associata a Maitreya od ad altri Buddha, essa assume talvolta numerose forme, a volte, ha vari colori, attributi e qualità.

Scultura raffigurante gli otto luoghi importanti della vita del Buddha.
La tavola con gli 8 luoghi della vita del Buddha
A Sarnath, nel museo, si trova una scultura che raffigura gli otto luoghi principali della vita del Buddha. Questa scultura, un importante manufatto storico, celebra i momenti chiave della vita del fondatore del Buddhismo, Siddharta Gautama. La scultura, probabilmente risalente al periodo Gupta (IV-VI secolo d.C.), rappresenta otto luoghi sacri connessi alla vita del Buddha, offrendo un'immagine iconografica dei momenti fondamentali del suo percorso spirituale.
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